DALLA CULTURA ORALE AI MEDIA
Il pensiero umano è inseparabile dalla sua espressione linguistica: senza la parola e senza quegli strumenti che, a cominciare dalla scrittura, hanno reso possibile la comunicazione di esperienze e la condivisione divisioni del mondo, elaborazioni poetiche, racconti mitici ecc., sapremmo ben poco di noi stessi e delle generazioni che ci hanno preceduto la socialità umana sarebbe ferma a un livello primitivo, paragonabile a quello degli animali a noi più simili, gli scimpanzé, dai quali ci separa solo una minima porzione differente di mia. Privi della possibilità di registrare, archiviare e conservare la memoria di eventi sociali e culturali, gli uomini non sarebbero stati in grado di elaborare le nozioni esplicative della propria storia, come quelle di cultura, società, mutamento, sviluppo, progresso, libertà, giustizia...
POTERE E LIMITI DELLA PAROLA
Le culture che non conoscono la scrittura sono definite dagli studiosi culture a oralità primaria.Per noi alfabetizzati é piuttosto difficile cogliere le caratteristiche e i modi di vita tipici di queste culture, per le quali la memoria, l'unico strumento per conservare e trasmettere il sapere, gioca ovviamente un ruolo centrale: si sa e si insegna ciò che si ricorda.
Per facilitare la memorizzazione, il pensiero viene espresso mediante formule standard, frasi fatte,proverbi, massime.
Nelle culture a oralità primaria la comunicazione interpersonale avviene essenzialmente faccia a faccia, e ciò in fluisce sul valore sociale delle relazioni interpersonali dirette, in quanto si dà molta importanza allo scambio immediato, alla negoziazione e alla relazione in sé e per sé.
A differenza di ciò che accade nella scrittura, nel discorso orale il significato delle parole non è rigidamente fissato perché può cambiare a seconda delle situazioni: l'esposizione fluisce più liberamente e, talvolta, la tacita intesa tra i due interlocutori è più impanante di quanto viene detto in maniera esplicita.
La nostra consuetudine con le sofisticate tecnologie della comunicazione ci fa dimenticare quale raffinato, duttile e potente strumento di comunicazione sia la parola.
A essa le culture orali attribuiscono un potere magico e curativo : nelle religioni tradizionali dell'India.
La comunicazione orale, tuttavia, presenta alcuni limiti:
- non è persistente;
-non supera una cena distanza spaziale;
- coinvolge un numero modesto di persone.
Pertanto, se vogliamo che i nostri messaggi durino nel tempo, raggiungano persone lontane e abbiano grande diffusione dobbiamo ricorrere a strumenti capaci di potenziare la comunicazione orale. Questi strumenti sono le tecnologie della comunicazione, dette media e la scrittura ne è stata la capostipite
L'INVENZIONE DELLA SCRITTURA E LA CULTURA CHIROGRAFICA
Il primo modello di scrittura fu inventato nel 3500 a.C. dai Sumeri, chiamato "cuneiforme", perché formato da caratteri a forma di cuneo incisi su tavole di argilla.
Sviluppo della scrittura presso i sumeri:
dai pittogrammi
agli ideogrammi
fino ai fonogrammi
Il passo avanti decisivo fu compiuto dai Fenici con l'invenzione del primo alfabeto fonetico (II millennio a.C.), composto da 22 segni consonantici a cui il lettore doveva aggiungere le vocali. Questo può essere considerato l'antenato dell'alfabeto greco, comprendente 25 segni, distinti tra vocali e consonanti(VIII a.C.).
Con l'invenzione della scrittura ebbe inizio la cultura chirografica o manoscritta, che si impose sulla cultura orale. Ci furono conseguenze enormi. Si iniziarono a profilare civiltà che potevano fare a meno della memoria, perché depositavano il loro sapere nei libri, e di conseguenza potevano liberare le energie precedentemente usate nell'apprendimento mnemonico per altri e più creativi compiti.
Nelle culture orali la capacità sensoriale più importante era l'udito, mentre nella scrittura era la vista.
L'ordine lineare dei segni alfabetici, sottoposto a precise regole, contribuisce all'imporsi di uno stile di pensiero più analitico e astratto.
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