PARETO: L'AGIRE UMANO TRA LOGICA E NON-LOGICA

Un contributo significativo alla nascente scienza della società proviene anche dal nostro Paese grazie a Vilfredo Pareto (1848-1923), autore nel 1916 di un corposo Trattato di sociologia generale.
Per Pareto la sociologia non è una disciplina specifica e distinta, ma un corpus di concetti e dottrine che riguardano la società, il diritto, la morale e la politica. Il fulcro per Pareto è l'agire umano, che  classifica in modi diversi. 
Secondo lui, italiano le azioni umane sono:
  • - logiche, cioè azioni in cui la connessione tra "mezzi" e "fini" presente nella mente del soggetto ha una rispondenza oggettiva nella realtà, 
  • - non-logiche, cioè azioni in cui questa rispondenza manca. 
Un'azione "non-logica" non significa ritenerla priva di significato:
  • in primo luogo: la distinzione tra logico e non-logico è  un'astrazione, poiché, nelle situazioni concrete i due tipi di azione sono spesso mescolati; 
  •  in secondo luogo: anche le scelte non-logiche, hanno un fondamento anche non essendo l'esito di un ragionamento: esse scaturiscono "residui", cioè  stati emotivi  a cui la natura umana obbedisce, e dalle "derivazioni.
Secondo Parete, è impossibile comprendere il mondo sociale senza tenere conto delle azioni non-logiche e dell'universo simbolico in cui esse fanno le loro radici.
Può succedere, dice Pareto, che un'azione non-logica compiuta dal soggetto per un determinato scopo si riveli in realtà funzionale al conseguimento di un altro obiettivo, non intenzionalmente perseguito dall' individuo ma logicamente implicato nella sua scelta. 

LA SCUOLA DI CHICAGO



Nel 1892 a Chicago viene fondata l'università, dove nasce il primo Dipartimento di sociologia degli Stati Uniti. Qua prende forma la prima vera riflessione sociologica sulla città. 
La Scuola di Chicago faceva capo a due sociologi in particolare: William Thomas e Robert Park. 
A causa dello stretto legame che unisce la nascita della sociologia alla società industriale e questa allo sviluppo della civiltà urbana, si può dire che la città costituisce un oggetto della ricerca sociologica. 

Gli studiosi si concentrano sulla peculiarità del "vivere" urbano.
Park dice che anche i fenomeni sociali debbano essere compresi in relazione ai meccanismi di competizione, selezione e adattamento che sono alla base del rapporto tra gli organismi e il loro ambiente: questa prospettiva viene detta "ecologia umana". Secondo Park, anche la città va studiata in questo modo. 
Nel saggio "La città: indicazioni per Io studio del comportamento umano nell'ambiente urbano", lui si interroga in particolare sulla direzione che il modo di vita urbano imprime ai comportamenti umani e alle relazioni tra gli individui. 
Da un lato, nota come la divisione del lavoro conseguente all'urbanizzazione abbia creato nuove figure professionali e nuove istituzioni e organizzazioni che sostituiscono le tradizionali reti di relazione tra le persone. 
Dall'altro lato, afferma che l'ampiezza della popolazione urbana comporta una grande eterogeneità e l'affermarsi di condotte anticonformiste.
Un altro aspetto che lui vuole precisare è il seguente: I diversi tipi umani che vivono nella città tendono a dare vita a tanti piccoli "mondi" sociali, fisicamente vicini tra loro ma culturalmente distanti. 


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