Il suo intento è quello di realizzare un'analisi globale della realtà e della storia che spazi dalla filosofia, all'economia, alla politica, dove però trovi spazio anche una precisa concezione della società.
Marx dice che prima di tutto la storia è un evento materiale, in cui attori sono gli uomini impiegati nella produzione dei beni necessari al soddisfacimento dei loro bisogni. Ogni epoca storica è caratterizzata da un determinato livello di sviluppo di ciò che Marx chiama "forze produttive"; a ogni livello di sviluppo corrisponde una precisa configurazione della società, al cui interno gli individui occupano posizioni diverse, determinate dal rapporto che intrattengono con la proprietà dei mezzi di produzione.
La divisione della società in classi è sempre esistita. Marx dichiara che la "storia di ogni società finora esistita è storia di lotte di classi".
LE CLASSI DOMINANTI E IL DOMINIO SULLE IDEE
La visione del mondo elaborata dalla classe dominante è una "prigionia" della posizione sociale occupata da questa classe e degli interessi che le sono connessi, e quindi non può essere obiettiva.
Marx chiama ideologia questa rappresentazione falsata della realtà, elaborata dai membri di una certa classe sociale per difendere i propri interessi e il proprio operato, ma presentata nella forma mistificatoria di una verità oggettiva e condivisibile. Il rovesciamento del dominio capitalista presuppone lo smascheramento dell'ideologia borghese e l'acquisizione da parte della classe operaia di una piena consapevolezza di se e della propria condizione di sfruttamento.
La riflessione di Marx mette in luce: la tendenza degli uomini a elaborare una visione della realtà condizionata dalla loro posizione sociale e dagli interessi a essa connessi.
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